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Come comportarsi di fronte ad alimenti considerati a rischio ed etichettati come “senza glutine” ma riportanti in etichetta anche indicazioni del tipo "può contenere (tracce di) glutine/frumento/orzo"?

Sul mercato si possono trovare prodotti considerati a rischio per il celiaco ma garantiti idonei dall’azienda tramite l’apposizione in etichetta del claim “senza glutine” riportanti però allo stesso tempo anche una dicitura cautelativa quale “può contenere (tracce di) glutine” o simili.

A fronte del Regolamento Europeo 828/2014, l’azienda che etichetta i propri prodotti come “senza glutine” deve garantire che l’alimento finito abbia un contenuto massimo di glutine di 20 mg su kg (ovvero 20ppm). Tale dicitura garantisce quindi ampiamente il celiaco.

Viceversa ad oggi non vi è alcuna norma che regolamenti l’apposizione dei claim precauzionali relativi agli allergeni quali “può contenere (tracce di)…. ” , le aziende pertanto possono inserire questi claim cautelativi a loro discrezione. Tali diciture sono per lo più inserite a tutela del consumatore allergico, per cui non esistono limiti di soglia di presenza dell’allergene.

In linea teorica quindi queste due diciture non sono in contraddizione l’una con l’altra poiché, “senza glutine” garantisce al celiaco che il prodotto sia idoneo alla sua dieta (glutine < 20 ppm) e contemporaneamente “può contenere (tracce di) …” risulta essere un’indicazione precauzionale per gli allergici (dato che potrebbero esserci tracce, al di sotto dei 20 ppm, ma sopra lo “zero analitico”).

In qualsiasi caso questa Associazione invita in via precauzionale i consumatori celiaci che incappassero in prodotti di questo tipo a non consumarli e a segnalarli sempre a segreteria.alimenti@celiachia.it (nome del prodotto, marca, lotto di produzione e, possibilmente, foto della etichetta da cui si evinca la doppia dicitura) in modo da permetterci di contattare l’azienda sul tema e avere conferma che l’etichetta sia effettivamente corretta.

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