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I contenitori per alimenti possono essere utilizzati tranquillamente dalle persone celiache?

  • Piatti, bicchieri, ecc. realizzati a partire da cereali contenenti glutine > sconsigliato l’uso
  • Cannucce in paglia > dovrebbe essere possibile utilizzarle, vogliamo avere conferma ampliando il campione analizzato
  • Cannucce di pasta > sconsigliato l’uso
  • Confezioni, piatti, bicchieri ecc. realizzati in plastica, vetro, metallo, ecc. o materiale biodegradabile o compostabile (es. cellulosa, mais, legno) che non contiene derivati da cereali contenenti glutine > sempre utilizzabili. In caso di composizione non dichiarata/non nota e presentazione di colorazione scuro > evitare l’utilizzo e segnalare ad AIC

I più comuni materiali attualmente in commercio destinati al contatto con gli alimenti (MOCA) (piatti e contenitori di plastica, carta, contenitori/sacchetti biodegradabili, pellicola trasparente, vaschette e rotoli in alluminio, sacchetti per surgelati, carta forno e carta fritti, ecc.) non contengono glutine. Possono quindi essere usati senza problemi anche da soggetti intolleranti al glutine.

Anche i MOCA biodegradabili di origine naturale sono di norma costituiti da vegetali non contenenti glutine (cellulosa, mais) e sono quindi sicuri per chi soffre di celiachia. Tuttavia, è possibile reperire in commercio, seppur molto raramente, prodotti realizzati a partire da cereali contenenti glutine (es. crusca di frumento). Su questi prodotti, AIC ha svolto una indagine presso le aziende produttrici e utilizzatrici. In tutti i casi, pur non vigendo un obbligo esplicito, la origine botanica del prodotto era sempre dichiarata.

Sulla base dei risultati ottenuti dallo studio AIC e da studi svolti da altre Associazioni Celiachia, si suggerisce di evitare l’utilizzo di prodotti (stoviglie monouso, pack di prodotti confezionati) di derivazione da cereali contenenti glutine perché possono trasferire quantitativi di glutine negli alimenti.

Si raccomanda, inoltre, attenzione, evitando l’uso di stoviglieria compostabile di cui non sia nota la composizione e che si presenti di colore scuro. Al momento, infatti, la norma nazionale ed europea non prevede l’obbligo esplicito di indicare la origine vegetale della stoviglieria, anche se, anche grazie al Regolamento CE 1935 del 2004 che prevede che i materiali e gli oggetti destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari siano prodotti in modo da non trasferire ai prodotti alimentari componenti in quantità tale da costituire un pericolo per la salute umana, dalle nostre rilevazioni non risultano sul mercato prodotti di derivazione da cereali contenenti glutine che non dichiarino l’origine botanica in etichetta.

Attraverso la propria Federazione Europea, AIC si è comunque già attivata per richiedere l’obbligo esplicito di informazione sulla eventuale presenza di allergeni, come già avviene per gli alimenti, anche per i materiali e oggetti a contatto con gli alimenti. Inoltre, ha avviato un’azione nazionale di sensibilizzazione di tutti gli operatori coinvolti nella filiera alimentare (produttori di imballaggi e stoviglieria monouso, aziende che producono alimenti preconfezionati, supermercati, ristoranti e mense) per la gestione volontaria di questo potenziale pericolo.

AOECS ha anche attivato un euromonitor per cui invitiamo tutti coloro che reperissero sul mercato marche contenenti glutine o eventuali casi sospetti a segnalarli ad AIC.

Si suggerisce, infine, di evitare l’utilizzo cannucce o altri contenitori costituiti da pasta a base di farina di frumento o altri cereali contenenti glutine.

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