Le raccomandazioni della Società Scientifica Europea di Gastroenterologia, Epatologia e Nutrizione Pediatriche (ESPGHAN) sulla lettura delle etichette

Sulla base della normativa europea e sulle evidenze scientifiche disponibili, il Gruppo di speciale interesse sulla celiachia del Comitato Gastroenterologia dell’ESPGHAN ha preparato nel 2024 due semplici infografiche come strumenti pratici per educare pazienti celiaci e le loro famiglie alla scelta degli alimenti adatti alla dieta senza glutine attraverso la lettura delle etichette.

Il Gruppo suggerisce un approccio ‘a step’. Gli alimenti ritenuti più sicuri (tra quelli processati o multi ingrediente, ovvero quelli cosiddetti ‘a rischio’) sono quelli che riportano il marchio registrato della Spiga Barrata o altri simboli che indicano un processo di certificazione o analogo, come avviene, appunto, con lo schema europeo di licenza della Spiga Barrata, che prevedono che l’intero processo sia controllato, e, in seconda battuta, quelli con la scritta “senza glutine” che, pur essendo riportata su base volontaria e non rilasciata da un ente specifico che ne garantisce il controllo, offre buone garanzie di sicurezza. In Italia, sappiamo che questa scritta garantisce ampiamente i celiaci, vedi ad esempio qui.

Il testo riferisce “safety unknown”, cioè “sicurezza non conosciuta”, invece, per tutti quei prodotti che riportano scritte del tipo “Può contenere (cereali contenenti) glutine” o non la riportano, trattandosi di un campo non ancora normato e che non offre sufficienti garanzie di sicurezza.

NELLA FIGURA SOPRA: informazioni facoltative che possono essere utilizzate sulle etichette degli alimenti ai sensi della normativa europea. Non si applica agli alimenti che non possono essere etichettati come “senza glutine” secondo la normativa europea, come quelli minimamente trasformati che non dovrebbero contenere glutine, quali frutta e verdura in scatola, latticini, burro, formaggi e così via.

Traduzione e adattamento a cura della Associazione Italiana Celiachia della figura 2 a pagina 979 del documento ESPGHAN. Fonte: ESPGHAN.

La seconda infografica del Gruppo di speciale interesse sulla celiachia del Comitato Gastroenterologia dell’ESPGHAN è un “albero delle decisioni” da utilizzare quando ci troviamo di fronte ad alimenti trasformati (quindi non con frutta o verdura tal quali, uova, latte, ecc.). Partendo dalla lettura del nome e della lista ingredienti, fino alla lettura di informazioni volontarie sul glutine o sui cereali che lo contengono, questo strumento ci aiuta a capire quando un prodotto è adatto alla nostra salute.

 

NELLA FIGURA SOPRA: consigli pratici per leggere le etichette degli alimenti trasformati per i pazienti che seguono una dieta priva di glutine. Alcuni alimenti, che non dovrebbero contenere glutine, non possono essere etichettati come “senza glutine” secondo le normative UE, come frutta e verdura in scatola, latticini, burro, formaggi, lenticchie e così via. Questi alimenti sono alimenti che non contengono glutine e di solito sono minimamente trasformati o il processo industriale non prevede l’utilizzo di ingredienti potenzialmente pericolosi.

Traduzione e adattamento a cura della Associazione Italiana Celiachia della figura 3 a pagina 979 del documento ESPGHAN. Fonte: ESPGHAN 

Disclaimer

Attenzione, nel testo del documento citato è possibile trovare alcune indicazioni non del tutto allineate alla situazione italiana. Si tratta, infatti, di un documento che non entra nello specifico del mercato e della situazione normativa italiana (sappiamo, per esempio, che alcune nazioni hanno emesso alcune leggi specifiche sulla etichettatura che l’Italia non ha ancora prodotto, oppure indicazioni che in Italia non sono ammesse, come riportare la scritta ‘senza glutine’ anche su cereali o legumi non processati). Per la seconda infografica, in particolare, abbiamo riportato esempi di alimenti più attinenti al mercato italiano, la terminologia utilizzata di prassi nel nostro paese e reso più coerenti i colori utilizzati.