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L'aceto balsamico è da considerare a rischio?

Nella preparazione degli aceti aromatizzati e dei condimenti balsamici è previsto il possibile utilizzo di sostanze complesse (additivi, aromi, coadiuvanti, coloranti), la cui composizione e conseguente eventuale idoneità al celiaco richiedono valutazioni specifiche: pertanto l’idoneità al consumo dovrà essere accertata.

Questo non vale per:

  • Condimenti Balsamici non DOP e non IGP se costituiti solo da mosto d’uva cotto, aceto di vino e solfiti che sono da considerarsi “permessi” ai celiaci
  • Aceto balsamico tradizionale DOP di Modena, aceto balsamico tradizionale DOP di Reggio Emilia e aceto balsamico di Modena IGP. Affinché un prodotto sia DOP o IGP, non solo le fasi di produzione, trasformazione ed elaborazione devono avvenire in un’area geografica delimitata, ma il produttore deve attenersi a rigide regole stabilite nel disciplinare di produzione;  il rispetto di tali regole è garantito da uno specifico organismo di controllo.
    L’AIC ha analizzato i disciplinari di produzione di queste tipologie di prodotto rilevando che né per ingredientistica né per processo produttivo sussiste il rischio di presenza o di contaminazioni accidentali da glutine.

 

Pertanto, l’aceto balsamico tradizionale DOP di Modena, l’aceto balsamico tradizionale DOP di Reggio Emilia, l’aceto balsamico di Modena IGP e i condimenti balsamici non DOP e non IGP se costituiti solo da mosto d’uva cotto, aceto di vino e solfiti possono essere consumati con tranquillità dai celiaci.

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